EDIZIONE STRAORDINARIA

Rocchetta Brucia e 2 morti sulla SP 99 e sulla A16.

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Martedì 24 Luglio 2007 ore 23:04

Mercoledì 25 Luglio 2007 ore 10:40

RASSEGNA STAMPA

Giovedì 26 luglio 2007 ore 16:30

Giovedì 26 Luglio ore 21:55

Lunedì 30 Luglio ore 14:00

Lunedì 30 Luglio ore 18:12

Presto sarà disponibile una galleria fotografica


Aggiornamento a Martedì 24 Luglio 2007 ore 23:04

La giornata rovente (con punte di 44°C anche a Rocchetta) e il fortissimo vento di Scirocco hanno provocato numerosi incendi, tra cui quello presso il bosco comunale di Rocchetta. Tutto il fumo di questi incendi hanno causato un incidente mortale sull'Autostrada A16 tra Candela e Lacedonia, La situazione grave provoca la chiusura delle corsie in entrambi i sensi di marcia. Alle ore 17 circa quindi, il traffico viene dirottato sulle strade provinciali Rocchettane tra cui la Sp 99, che come è ben noto in molti tratti non è in ottime condizioni. In Località Fontana di San Lorenzo, un autotreno che conteneva oli combustibili si è ribaltato a causa del cedimento della sede stradale provocando la morte di 1 persona. Più tardi una signora è andata a sbattere con la sua auto contro un albero, sempre nello stesso tratto di strada, rimanendo fortunatamente illesa.

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Aggiornamento a Mercoledì 25 Luglio 2007 ore 10:40

Per tutta la notte è proseguita l'attività di estinzione di vari incendi che si sono venuti a creare nelle zone circostanti il centro abitato, ad opera dei vigili del fuoco e di alcuni volontari del paese.

Il recupero dei liquami che erano contenuti nella cisterna dell'autotreno è proseguito per tutta la notte ad opera della ditta proprietaria del camion e della merce, mentre nella giornata di oggi il camion verrà portato via da una gru.

La foto ritrae il mezzo pesante uscito fuori carreggiata

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RASSEGNA STAMPA

Aggiornamento di Giovedì 26 luglio 2007 ore 16:30

Articoli Tratti dal quotidiano "L'Attacco"

Lo avevamo preannunciato da tempo “speriamo che non ci scappi il morto”. La strada provinciale 99 bis che collega l’Irpinia a Rocchetta e poi successivamente quest’ultima a Candela, ha mietuto un'altra vittima a causa della mancanza dei requisiti di sicurezza. L’emergenza incendi ha provocato il dirottamento del traffico autostradale sulla strada provinciale. Un caos apocalittico che ha visto una lunga colonna di auto iniziare a Lacedonia e terminare a Candela, passando per il centro abitato di Rocchetta. La strada già fortemente provata non ha retto e in località Santo Lorenzo ha ceduto in una curva trascinando una ruota e di conseguenza l’intero bilico. Una morte annunciata che vede purtroppo una famiglia di Binetto con tre figli minorenni sprofondare nella disgrazia. Quella strada non è mai stata sicura su questo dovrebbe far luce il magistrato Domenico Minardi che si occupa dell’istruttoria. Ne sono testimonianza i chilometrici articoli comparsi sulla stampa che denunciavano lo stato pietoso e la pericolosità del tratto. La strada ha ceduto proprio lungo un rattoppo di asfalto realizzato in occasione della venuta del Presidente Bertinotti, il quale aveva ammonito gli enti competenti a fare di più per la viabilità in quest’angolo di provincia. “Questa la prima amara riflessione e verità emersa dai fatti – commenta il primo cittadino di Rocchetta - Ranieri Castelli l’emergenza di martedì ha dimostrato in maniera dirompente e tragica la fragilità delle nostre infrastrutture viarie. Rinnovo perciò l’auspicio a che al più presto possa attuarsi la sistemazione viaria per la quale l’ente regione ha finanziato 28 milioni di euro. Per la cronaca, sulla situazione, di nota pericolosità, quest’Amministrazione ha sollevato l’attenzione di tutti i livelli istituzionali e da tempo immemore aspetta di ricevere risposte pratiche e risolutive”. Ripercorrendo la questione Sp 99, dobbiamo per dovere di cronaca tornare con la mente a più di 6 anni fa quando il problema fu sollevato in seguito al peggioramento delle condizioni della strada a causa dell’annata particolarmente piovosa che aveva provocato vari dissesti lungo l’intera arteria stradale. In quell’occasione tante promesse e qualche rattoppo ma le condizioni della strada per altri sei anni sono continuate a peggiorare. Né una segnaletica di persilo, né una striscia in ausilio degli automobilisti che quotidianamente percorrevano e percorrono quel tratto per raggiungere il capoluogo dauno e il resto del Paese Anche il parroco scese in campo armato di pennello per lanciare una provocazione all’ente provinciale per la realizzazione tempestiva della segnaletica verticale. In sei anni non si contano più i danni e gli incidenti provocati da questa strada, ormai si sono esaurite anche le vie percorribili per sensibilizzare al problema. Sulla Sp 99 hanno parlato tutti, da Striscia la Notizia ai numerosi convegni nati per fare il punto della situazione. L’attuale situazione però rende evidente che se pur qualcosa è stato fatto mancano ancora le reali condizioni di sicurezza. Su questa strada un paracarro è un optional, così anche la linea o i catadiottri. Per non parlare poi della segnaletica, spesso lasciata all’interpretazione dell’automobilista. Inoltre questa tragedia poteva essere evitata grazie alla nascita di un ormai utopica strada, la SS 100, che nei progetti dovrebbe collegare i caselli di Candela e Lacedonia, passando per l’agro di Rocchetta. “Su questo progetto ci sono reali esigenze – afferma il consigliere Pino Ramundo coordinatore della locale sezione di FI - sia per fronteggiare le emergenze che si verificano spesso soprattutto perché purtroppo sul tratto autostradale Candela Lacedonia abitualmente succedono incidenti e il traffico senza preavviso è dirottato sulle strade interne com’è successo martedì, sia per evitare l’isolamento al paese. Una strada concepita per essere una valida alternativa e una risposta alle richieste della popolazione; ma nello stesso tempo la SS100 diventa una battaglia che sicuramente non troverà una vittoria perché i nostri numeri non possono garantire l’ottenimento di diritti importanti come una sana viabilità”
Andrea Gisoldi


Anche in pantaloncini i cittadini di Rocchetta Sant’Antonio hanno cercato di dare una mano per l’emergenza incendi. Dietro a questa macchina organizzativa tanti volti stanchi e anneriti che per un giorno hanno cercato di far di tutto per salvare il proprio bosco e per aiutare gli automobilisti in difficoltà. Tra i soccorritori in prima linea la squadra antincendio del comune di Rocchetta Sant’Antonio, istituita proprio per fronteggiare il problema incendi che abitualmente attanaglia il paese nel periodo estivo. In supporto alla squadra comunale i giovani ragazzi del nucleo operativo emergenze dell’ass. LiberaMente che hanno supportato le operazioni di soccorso istituendo una centrale operativa e una squadra per l’estinzione. Notevole anche il lavoro portato avanti dalle forze dell’ordine: Guardia Forestale, Polizia Municipale, Polizia Provinciale e Carabinieri che hanno dato modo all’intera macchina dei soccorsi di avere un coordinamento e soprattutto un efficacia e efficiente operatività. Ma prima di tutto tra gli uomini dell’emergenza ci sono i Vigili del Fuoco, venuti da ogni parte del territorio e fortemente provati già da tante ore di servizio sulle spalle. Nonostante i ritardi anche fisiologici visto il congestionamento e l’emergenza nazionale, questi uomini hanno garantito che quest’emergenza già dal pesante bilancio non si aggravasse ulteriormente. “Quando abbiamo tratto in salvo alcuni capi di bestiame dell’azienda agricola Castelli – afferma Mirko Mastrogiacomo, volontario di LiberaMente e Protezione civile – ci siamo resi conto di come è difficile l’emergenza.  Molto spesso guardare in tv un telegiornale non rende l’idea dello sforzo e del sacrificio. Ho iniziato alle 11 ed ho terminato quando romei erano passate le tre di notte, nonostante la stanchezza c’era la consapevolezza che bisognava fare di più per scongiurare il peggio”. Con un mezzo fuoristrada munito di cisterna e lancia, la squadra comunale ha cercato su più fronti di fermare il fuoco, anche se il forte vento invalidava anche gli sforzi più riusciti. Ad aiutare i pompieri, alcuni agricoltori che hanno tracciato dei solchi per spezzare il fuoco e garantire a parte del bosco un destino diverso dalla cenere. Un lodevole lavoro che ha visto impegnati tutti e che soprattutto ha dato una risoluzione diversa ad un’emergenza che sembrava non aver fine.  I volontari a Rocchetta non hanno divise ne sofisticati attrezzi  ma fortunatamente hanno lo spirito di abnegazione dedito alla salvaguardia del patrimonio e soprattutto alla l’incolumità della popolazione.

Andrea Gisoldi


Un martedì nero per l’estrema punta del preappennino ai confini con l’Irpinia. Una serie di eventi trgici passati in secondo piano che hanno visto un paese, Rocchetta Sant’Antonio, protagonista nel mettere in piedi una macchina dei soccorsi veramente efficiente, frutto del sacrificio di tanti volontari. Erano passate da poco le 11 quando una vasta colonna di fumo aveva letteralmente offuscato l’intera area avvolgendo in modo particolare Sant’Agata di Puglia. “Sapevamo che già da qualche giorno in Irpinia un incendio costeggiava l’autostrada senza che nessuno abbia cercato di fermarlo – afferma un agricoltore di Rocchetta – il forte vento avrebbe prima o poi spinto il fuoco fin qui”.  È così è stato dalle 11 alle 14, il fuoco ha accerchiato il tenimento di Sant’Agata di Puglia fino a lambire il tratto della A16 tra i caselli di Lacedonia e Candela. Alle 15 il vento e la temperatura diventa sempre più pericolosa e le fiamme avvolgono i boschi laterali al tratto autostradale. Qui il fumo invade le corsie fino a provocare un maxi tamponamento che coinvolge una quarantina di auto. Tra queste una fiat punto di un quarantenne torinese che tra le lamiere dell’abitacolo trova la morte. Nonostante sul posto ci siano dei soccorritori la situazione si fa sempre più difficile con l’avanzamento del fronte di fuoco. Ma come sempre nessun ente né corpo avvisa le autorità competenti di Rocchetta Sant’Antonio che le fiamme si stanno spostando verso lo storico bosco comunale. Nel paese si inizia fare il passa parola e una squadra antincendio istituita dal comune qualche giorno fa raggiunge la zona del bosco e da l’allarme. Sul posto intervengono decine di volontari, tra cui agricoltori con mezzi cingolati, che cercando di lottare contro il tempo ma soprattutto contro le fiamme e contro il vento che in poche ora divora gran parte del lato est del bosco comunale. l’emergenza il maxi tamponamento portano alla società autostrade a chiudere il tratto tra Candela e Lacedonia facendo riversare il traffico autostradale sulle flebili e poco sicure strade provinciali di Rocchetta Sant’Antonio. In pochi minuti il piccolo centro preappenninico si trova ad affrontare un emergenza nell’emergenza, dislocando degli agenti di polizia municipali e dei volontari di protezione civile sul tratto della SP 99. “Abbiamo da subito affrontato l’emergenza – afferma il coordinatore della Polizia Municipale, Mario Mangino -cercando di fornire informazione ed un supporto agli automobilisti fortemente provati dal caldo e dalla tensione, ma nonostante l’impegno sono stai più di uno gli incidenti causati soprattutto dalle condizioni della strada”. Nel frattempo Rocchetta congestionata dal traffico continua ad temere per le lingue di fuoco che dal paese si intravvedono sul crinale del bosco comunale. Verso le 17.30 il fuoco raggiunge due aziende agricole, la prima viene salvata con l’intervento di pale e soffocatori. “Siamo intervenuti con le mani per evitare che le fiamme raggiungessero l’abitazione di località Petrala – afferma Carmelo Albanese, volontario e coordinatore della squadra comunale antincendio”. Nella seconda azienda rurale i soccorritori hanno dovuto fare i conti con un secondo problema legato alla presenza di  molti mucche che vagavano disorientate tra le fiamme. “Fortunatamente siamo intervenuti tempestivamente – continua Albanese – le fiamme avevano circondato lo stabile e dopo aver tratto in salvo il bestiame abbiamo provveduto ad abbassare la temperatura con l’idrante”.  Dopo qualche ora gran parte dell’incendio era stato domato grazie all’intervento in ausilio alle forze già presenti, dei vigili del Fuoco di Matera, e dei volontari della comunità montana e protezione civile di Bovino. Ma purtroppo l’emergenza non termina, poiché verso le 19 un autocisterna contenente olio combustibile per navi si cappotta in una scarpata a pochi chilometri dal centro. l’autotrasportatore, Michele Baccaro, sessantunenne di Binetto (Ba), perde la vita a causa del manto stradale che cede trascinando dapprima una ruota e poi l’intero bilico fuori strada. La vittima era in coda dalle 13 dal casello di Grottaminarda per poi essere dirottato verso Rocchetta per riprendere l’autostrada a Candela. Aveva caricato nella mattinata nel porto di Napoli alla “Q8 petrolum” per poi raggiungere Bari nel pomeriggio, ma purtroppo così non è stato. “Avevo io stesso raccomandato prudenza all’autotrasportatore 5 minuti prima dell’incidente – afferma l’ausiliare del traffico di Rocchetta, Tina Vitagliani – ero li già dalle prime ore del pomeriggio a dare aiuto agli automobilisti disorientati. Poi qualche istante dopo l’incidente sono stata avvertita da un automobilista in corsa e mi sono diretta sul posto per prestare i primi soccorsi ma non c’era niente da fare. Purtroppo nonostante la prudenza con queste strade è difficile fare i conti”. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri coordinati dal maresciallo Domenico Mattiello. La ciliegina sulla torta in questa difficile giornata per Rocchetta Sant’Antonio si è registrata in tarda serata dove a causa di residui di fuoco trasportati dal vento, un abitazione rurale dell’azienda agricola Saporito, è andata fuoco. I soccorritori all’ennesimo intervento hanno salvato fortunatamente parte dello stabile nonostante il rischio esplosione per la presenza di una bombola gpl. “Abbiamo cercato di coordinare al meglio le procedure di soccorso – afferma Amedeo Magnotta, assessore ai LL PP, che ha fatto da spola tra i soccorritori e le autorità competenti. È una vergogna perché nessuno ci ha allertato per la chiusura dei caselli e quindi il fisiologico riversamento del traffico. Quella morte si poteva evitare”. “Non esito a definire quella di martedì una giornata tragica e tristissima per questo paese – afferma il Sindaco di Rocchetta, Ranieri Castelli. Un incendio di enormi proporzioni ha devastato il bosco comunale e cagionato due vittime mortali.  Per la qual cosa questa amministrazione, innanzitutto esprime il più vivo cordoglio ai familiari delle due vittime. C’è poi la sciagurata distruzione del bosco comunale: un patrimonio inestimabile di ambiente e ricchezze naturali, di affetti e di tradizioni che ha rappresentato e rappresenta la storia di questo comune. Da oggi Rocchetta Sant’Antonio è infinitamente più povera dopo che ben 270 ettari di bosco sono andati bruciati. Ben ha fatto il Presidente Vendola a chiedere lo stato di calamità che si  rende necessario per i noti fatti del Gargano e per questo nostro territorio. Ci aspettiamo che immediatamente si ponga mano alle risoluzioni e agli interventi più necessari a riparare i danni occorsi, a ripristinare gradualmente l’originario status ambientale, a sostenere le attività strettamente collegate al presidio boschivo: soprattutto l’allevamento ma anche il rimboschimento. Si noti che su detto bosco vale da sempre l’uso civico, per cui ogni cittadino poteva e può prendere la legna. Non solo. Chiediamo alle Autorità competenti di predisporre la più forte ed efficace vigilanza e tutte le attività finalizzate ad una accorta prevenzione: per evitare che si ripetano, evidentemente, azioni di dolo e malavitose, attentati al patrimonio boschivo, che come è noto, è caratteristica comune alla stragrande parte del territorio subappenninico. Mi permetto di far osservare che resta a tutt’oggi sempre alto il livello di pericolosità e di rischio, la possibilità nefasta di un effetto domino, a cascata per altri boschi e terreni compresi nei tenimenti dei paesi viciniori. In definitiva sollecito la più forte attenzione sulla realtà di Rocchetta Sant’Antonio – conclude il sindaco - Questo paese ha perso, ieri, un pezzo consistente della propria storia passata; non vorremmo che perdesse anche un pezzo ancor più consistente del suo futuro”.Un bilancio veramente surreale 270 ettari di cenere e due morti che non sono stati calcolati neanche dai mass media che hanno disertato la notizia lasciando il paese nel silenzio e soprattutto nella consapevolezza che come sempre bisogna fare tutto da soli.
Andrea Gisoldi

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Breaking News : La Regione Puglia ha appena stanziato 50.000 Euro per il disastro del Bosco di Rocchetta Sant'Antonio.

 

RASSEGNA STAMPA

Aggiornamento di Giovedì 26 Luglio ore 21:55

La giunta Regionale pugliese oltre al milione di euro stanziati per i primi interventi relativi all’emergenza incendi sul Gargano e nei Monti Dauni, ha predisposto un finanziamento aggiuntivo di 50 mila euro per Rocchetta Sant’Antonio, 100 mila euro per Vieste, 200 mila euro per Peschici. Il finanziamento aggiuntivo della Giunta Regionale è una iniziativa dell’Assessore ai Lavori Pubblici, Onofrio Introna, per attivare rapidamente il monitoraggio ambientale e i primi interventi di recupero e rilancio del bosco comune e dell’economia indotta. Un significativo segnale per aiutare gli allevatori e gli agricoltori che nell’incendio hanno perso mezzi e animali. Una risposta efficace della Regione alle sollecitazioni del Coordinamento dei Piccoli Comuni. “La sensibilità del Presidente Vendola, dell’intera Giunta e del Consiglio Regionale pugliese, con la richiesta dello stato di calamità, ancora una volta è palesemente dimostrata a vantaggio delle nostre piccole comunità locali. La nostra sollecitazione più grande – conclude Caivano – è la costituzione di una protezione civile regionale con presidi locali all’altezza del compito. La buona volontà e la generosità del volontariato locale necessita di un supporto logistico adeguato. A tal proposito auspichiamo rapidamente la disponibilità di mezzi antincendio per tutti i piccoli comuni dei Monti Dauni, dove insiste, ancora, il più grande patrimonio boschivo dell’intera regione” . Inoltre l’attenzione della Giunta Regionale pugliese e del Governo nazionale verso la piccola comunità di Rocchetta Sant’Antonio è stata manifestata al portavoce dei Piccoli Comuni, Virgilio Caivano,dai tanti messaggi di solidarietà giunti dal Viceministro al tesoro Mario Lettieri, dai parlamentari Donato Mosella, Gerardo Bianco, Michele Bordo, Tommaso Sodano, Colomba Mongiello, Francesco Pionati, Mario Astore, Egidio Pedrini  e dai sindaci di Gaiba (Ro), Macugnaga (To), Sinopoli (Co) e Manfredonia. La cultura della prevenzione è della manutenzione dei boschi deve prevalere sulle ragioni del cemento e della mera speculazione edilizia.

Andrea Gisoldi


Cinquanta quintali questo secondo indiscrezioni il quantitativo di olio combustibile per navi riversatosi nel terreno in località San Lorenzo in seguito al ribaltamento dell’autocisterna martedì scorso a causa dell’emergenza incendi a Rocchetta Sant’Antonio. Una situazione grave che attende ancora risposte ufficiali anche perché si ancora provvedendo alla messa in sicurezza del terremo. Nella mattinata di ieri è stato effettuato il trasbordo dell’idrocarburo e successivamente nel pomeriggio una gru da sollevato il mezzo per il trasporto. Sul posto presenti varie squadre dell’emergenza ecologica intervenute  già da mercoledì  per monitorare la situazione. Il nucleo operativo, proveniente da Matera, ha recintato l’area e ha prelevato i primi campioni per analisi. “Una volta spostato il mezzo bisognerà procedere alla procedura di analisi del terreno per constatare la gravità della situazione, afferma il responsabile, il dottor Condiniello. Successivamente si provvederà alla bonifica asportando il terreno interessato dall’infiltrazione di olio combustibile. Non possiamo ancora confermare dati sull’entità del danno – conclude l’operatore”. L’azienda di emergenza ecologica effettuerà i lavori per almeno altri tre giorni fino a scongiurare il pericolo di contatto con le falde acquifere e l’ampliamento dell’area d’infiltrazione. A pagare le spese sarà la stessa ditta proprietaria del mezzo che potrà rivalersi in sede di contenzioso sui responsabili dell’accaduto. Sul posto inoltre sono presenti ancora le squadre della protezione civile per il servizio viabilità. Si tratta, dunque, di una vera emergenza ambientale che può creare disagi e danni economici agli agricoltori proprietari dei terreni interessati. Sulla situazione si sta muovendo anche la Regione Puglia, che sarà presente domenica con l’assessore Elena Gentile per fare un punto della situazione sullo stato post emergenza.

Andrea Gisoldi

 

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RASSEGNA STAMPA

Aggiornamento di Lunedì 30 Luglio ore 14:00

tratto da "La Gazzetta del Mezzogiorno" di Sabato 29 Luglio 2007

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Aggiornamento di Lunedì 30 Luglio ore 18:12

Video di Angelo Annunziata tratto da You Tube, clicca su Play per vedere il filmato.

 

 

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