I Riti della Settimana Santa e la Pasqua tra sacro e profano

 

Il mistero della settimana Santa si ritrova splendidamente nell'atmosfera, che sono nei monti dauni e nell'intera terra di Puglia è possibile rivivere sistematicamente ogni anno, agli albori della primavera. L'immagine del volto piangente della Vergine Addolorata accompagna l'effige struggente di cristo morto nei vicoli più stretti del piccolo centro di Rocchetta Sant'Antonio, dove le fiaccole che illuminano la notte del Venerdì Santo danno vita ad un gioco di colori suggestivo tra le pietre giallo ocra delle abitazioni del centro antico del paese. Una processione raccolta e sentita, che si tramanda di generazione in generazione e che solo la devastazione del terremoto dell'Irpinia del 1980 è riuscita a fermare per qualche anno, ma fortunatamente, in quest'ultimi anni, la profonda fede ha fatto si che la tradizione non andasse persa. Una volta ad accompagnare le statue c'erano degli uomini incappucciati, i "Pappalusc'" che si trascinavano lungo le vie, con un uno strumento dal frastuono inquietante che invitava la gente a partecipare alle funzioni duranti i tre giorni "muti"; dove è ancora tradizione "attaccare le campane", ossia lasciare l'intero paese nel silenzio dal giovedì santo fino alla vigilia di Pasqua. Quindi questo un momento importante carico di emozioni, dettate dallo scandirsi delle tradizioni. Usanze che trasformano i piccoli centri e che li rendono particolarmente affascinanti ed attraenti, come ad esempio la rituale gastronomia che "impone" nei giorni della settimana santa e nella pasqua succulenti piatti e appetitosi dolci. Ogni famiglia si ritrova attorno alla tavola per consumare il tradizione pranzo pasquale, tipicamente legato allo "spezzatino con gli asparagi" raccolti nei giorni della settimana santa nei boschi di Rocchetta. Girando tra i vicoli del paese è facilmente individuabile l'odore dei forni che in questo periodo producono quintali di taralli, realizzati con minuziosa pazienza negli ambienti domestici e trasportati al forno, con delle lunge tavole sul capo delle massaie. Forse però la peculiarità di Rocchetta è la tradizionale "pasquarella", un' originale porta a porta fatto da giovani e anziani che con strumenti improvvisati cantano "è arrivata pasquarella è arrivata l'allegria" alla ricerca di uova fresche nel paese. Una tradizione antichissima, che spingeva le persone più povere a girare per il paese per permettersi una Pasqua più dignitosa e che ora viene rivisitata dai giovani per dar continuità all'usanza. Sacro e profano vissuti con intenso fervore per affermare un'identità da salvaguardare.

l'effige di Gesù morto - Chiesa Matrice Rocchetta S.A.

 

 

 

La statua della Madonna "sette Spade" o Addolorata - Chiesa Matrice Rocchetta S.A.

 

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