Castel D’Aquino, risale a Ladislao II D’Aquino, marchese di Corato e consigliere di Federico D’Aragona che gli offrì la signoria di Rocchetta S. Antonio per lire 25500, come risulta da un diploma sottoscritto il 24 Maggio del 1501 in Castelnuovo di Napoli.
Ladislao II D’Aquino fondò il castello nel giro di pochi anni poiché l’opera era già terminata nel 1507 come risulta da un’epigrafe marmorea sulla porta d’ingresso, sotto lo stemma di casa D’Aquino: uno scudo diviso in sei bande con un leone rampante nella quarta e quinta banda.
Una lapide con lo stemma dei d’Aquino si ritrova nella parte frontale del torrione principale, dove si legge la seguente epigrafe: Ladislao d’Aquino il giovane Signore della sottoposta baronia Avendo comprato questa terra di Rocchetta, fa costruire questo castello col proprio denaro nell’anno di salute MCCCCCVII (1507). La fortezza non fu costruita per difesa ma per fasto della Casa Nobiliare dei D’Aquino, anche se l’intera struttura, forse progettata da Francesco di Giorgio Martini, può affrontare qualsiasi attacco perché di forma ogivale, infatti, Alla sommità sorge una torre merlata ogivale, unica nel suo genere, che raffigura una prua di una nave, inoltre il castello è eseguito in pietre calcaree di colore giallo-ocra tipica del posto.
Ladislao II non dimorò al lungo nel castello perché, decaduti gli Aragonesi, fu spogliato dei suoi beni e quindi anche del feudo di Rocchetta.
Quest’ultimo, passato attraverso varie famiglie, giunse nel 1609 nelle mani d’Andrea Doria; nel 1849 la famiglia Doria lo vendette ai Piccolo, attuali proprietari. Nel 2007 si festeggia il cinquecentenario del Castel D'Aquino.
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