Fu una stazione militare e una fermata di commercio nel periodo romano. Nel medioevo divenne un Monastero. La tradizione vuole che fosse l'ordine dei Benedettini di San Pietro d’Olivola; invece l’altra lo fa appartenere all’Ordine Teutonico degli Spedalieri che aveva come patrono Sant’Antuono Abate. Nel medioevo era diffuso nelle Puglie il fuoco sacro, una specie di lebbra benigna che, dai frati Spedalieri, veniva curata col grasso non salato del porco; e per questo che Sant’Antuono viene dipinto col porcellino ai piedi. Quindi il Convento era ospedale per malati, rifugio per i viandanti, e luogo di cura per i soldati al ritorno dalle Crociate. Nel 1558 il cortile del convento fu ampliato; sorsero altri fabbricati; Sant’Antuono divenne Dogana Regia (quindi fermata obbligatoria per i commercianti). Oltre alla dogana vi erano anche delle taverna. Attualmente il vasto complesso (m. 65x85), di forma quadrangolare, presenta resti di numerosi ambienti di varia dimensione. Interessante la presenza di pilastri tondi e quadrangolari, alcuni rimasti isolati altri portanti ancora. In un’ala del complesso vi è una chiesetta costruita nel 1867 per collocarvi la statua di Sant’Antuono e il Crocifisso.

Convento di Sant'Antuono ai Confini tra Rocchetta e Sant'Agata di Puglia

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